Da tempo si parla di tecnologie indomabili, con tante e diverse sperimentazioni nel mondo dei gadget di largo consumo e prodotti di fascia alta. Ma qui si fa un passo avanti e si parla di sensori a pelle.

Partendo dalle maschere per viso peel off, i ricercatori dell’Harbin Institute e della Penn State University hanno sintetizzato una sostanza in grado di posizionarsi direttamente sulla pelle umana, senza danni o rischi per la salute dell’uomo. In questo modo i sensori presenti possono cominciare a monitorare parametri quali temperatura, umidità, livelli di ossigeno nel sangue, battiti cardiaci, e via così, trasferendo l’informazione in database successivamente analizzati con algoritmi e dashboard.

Non invasivi, si tratta appunto di una rivoluzione. Se l’applicazione sulla pelle risulta semplice, altrettanto semplice  viene descritta la loro rimozione per cui basta una lunga doccia calda.

La novità che emerge consiste nel superamento di vecchie difficoltà nei sensori sulla pelle che portavano a seri rischi per la salute dell’individuo che li indossava, e alla ottima adattabilità dei circuiti a essere flessibili nel posizionamento e trattamento, e precisi in fatto di misurazione dei parametri biometrici.

In particolare, la vera rivoluzione sta in un diverso processo di sinterizzazione dei materiali in modo da non danneggiare la pelle, mantenendo le funzionalità dei sensori intatte.

La conferma di questa ricerca porterebbe ad applicazioni interessanti per lo sviluppo delle tecnologie digitali dell’healthcare, quali il monitoraggio da remoto dei pazienti.