Il fattore denaro non può però essere l’unico sulla bilancia della trasformazione digitale. Spesso le start up riescono meglio nel processo potendo contare su velocità e flessibilità d’esecuzione, che sono poi due fattori necessari per rispondere in fretta a un mercato sempre più rapido nel trasformarsi e cambiare le proprie necessità.
Per continuare a essere competitive, le organizzazioni devono scegliere con cura gli strumenti organizzativi in grado di facilitare i processi di trasformazione digitale. Pensare e agire, senza rimanere invischiati nell’eccessiva pianificazione senza il “mettere in atto” quanto pianificato e documentato. Che è esattamente uno dei vizi delle grandi corporate.
Quindi, riepilogando, per mettere a terra un buon progetto di trasformazione digitale ci servono denaro, velocità e flessibilità.
Vediamo in rassegna gli strumenti tipici cui un’azienda può ricorrere per promuovere tali progetti.
Agile Team. Si tratta del più comune modello di replica di una nascente start up. Figure cross-funzionali che lavorano insieme in maniera temporanea e dedicata per esplorare una soluzione e ricavarne una ricetta efficace da mettere in campo. Il team deve avere responsabilità piena sul proprio operato e soprattutto piena autonomia. Risolto il problema e testato, la soluzione può essere integrata all’interno dell’organizzazione tutta che può così sciogliere il team e crearne di nuovi alla ricerca di nuove diverse soluzioni.
Innovation Lab. Molto simile all’agile team è la promozione di un vero e proprio laboratorio di innovazione interna. Molte organizzazioni li chiamano anche programmi di intrapreneurship o programmi di accelerazione interna. Nome a parte, il concetto che li differenzia dagli agile team è essenzialmente uno: la capacità di operare in deroga ad alcuni vincoli aziendali quali - tipicamente - allocazione di budget di progetto, e il perimetro di progetto medesimo. Analizziamo il secondo punto per comprendere meglio il primo. Un innovation lab potrebbe non avere un tema di riferimento strettamente connesso con un dipartimento o un problema emerso in azienda, ma potrebbe nascere proprio per esplorare strade totalmente sconosciute. La soluzione cercata (o sperata) è quasi sperimentale, e come tale va trattata a livello di budget che viene assegnato, confermato o incrementato mano a mano che il lab presenta i risultati positivi dei test.
Corporate Venture Building. Quando la fiducia o l’esperienza di personale interno all’azienda potrebbe non soddisfare le aspettative per intraprendere uno dei modelli precedenti, allora solitamente ci si rivolge all’esterno. Creando piccole aziende da zero, con proprio marchio, team ed economia, allo scopo di sfruttare la velocità e la freschezza tipiche delle start up, combinando insieme imprenditori navigati con risorse nuove molto vicine al comune startupper di successo. L’economia iniziale (leggi “copertura dei costi”) è evidentemente supportata dall’azienda madre per accelerare il più possibile il lavoro e produrre un prodotto o servizio che l’azienda madre stessa userà per proprio scopo, ma che potrebbe essere immesso sul mercato a rendere tale nuova azienda autonoma e profittevole, creando doppio vantaggio per la casa madre.