Cos’è la bioeconomia?
Con bioeconomia si intende un sistema socio-economico che prevede la trasformazione di risorse rinnovabili, recuperate dalla terra e dal mare, in altri prodotti e servizi.
Quanto vale il mercato della bioeconomia in Italia?
Il mercato della bioeconomia in Italia, con i suoi 317 miliardi di euro, è al terzo posto in Europa dopo Germania (dove vale 414 miliardi di euro) e Francia (359 miliardi).
Secondo i dati del settimo Rapporto sulla Bioeconomia, stilato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, al momento due milioni di persone sono impiegate in questo settore. Si tratta del 7,9% dell’occupazione a livello nazionale, un valore che sale al 10,7% se si considera solo il Sud Italia.
Investimenti in Italia
Visto il grande potenziale del mercato della bioeconomia, perché gli investimenti in Italia sono ancora miseri?
Il principale problema è la burocrazia. Nel nostro Paese un investimento nel settore della bioeconomia richiede tempi lunghissimi perché bisogna attendere le autorizzazioni dello Stato. Ciò non fa altro che spaventare gli investitori e convincerli a investire altrove.
Un altro ostacolo è l’assenza di una formazione adeguata: molte imprese italiane non conoscono i vantaggi legati a questo settore.
Il ruolo del cibo
Secondo la FAO, ogni anno si spreca circa il 30% di tutti gli alimenti prodotti sul nostro Pianeta. Dunque, per investire nella bioeconomia, bisogna partire dal cibo, soprattutto in Italia.
Il settore agro-alimentare ha un peso del 60% sul valore della bioeconomia. A ciò si aggiunge il nostro livello di expertise in questo settore, che rappresenta il 14% del PIL italiano.
L’open innovation è essenziale
Il segreto per dare una spinta al settore della bioeconomia in Italia è l’open innovation.
Con questo sistema, l’innovazione avviene alla luce del sole: le imprese si affidano a idee interne o esterne per progredire le loro competenze.
Con il network italiano messo in luce dal Rapporto sulla Bioeconomia, che comprende 84 Università e Centri di Ricerca (pubblici e privati) e 730 imprese, sembra che abbiamo già fatto un passo in avanti. Non ci resta che vedere quale sarà l’evoluzione di questo settore in futuro.